Giuseppe Incorpora sr nacque il 18 settembre 1834 senza padre e fu allevato da tre donne, la madre Mattea e le zie Rosalia e Francesca, titolari di una ’Cassa di prestanza’, antesignana delle odierne banche. Della sua educazione fu incaricato un religioso francese, monsieur Labet che oltre alle materie di cultura generale, gli insegnò la propria lingua. Giuseppe, in famiglia chiamato Pepè, nel 1855 sposò Rosina Pagano, orfana di un alto funzionario borbonico; nella collezione si conserva il loro epistolario d’amore.

Con Rosina ebbe nove figli, quattro femmine e cinque maschi, due dei quali proseguirono il percorso da lui avviato. Giuseppe Incorpora ebbe numerosi atelier tutti nel cuore della Palermo antica, in via Teatro di S. Cecilia dal 1858 al 1862, in via Montesanto dal 1862 al 1865, in via Cavour porta Maqueda dal 1866 al 1890, e in via Rosolino Pilo a palazzo Pajno al 1900 fino alla costruzione del Palazzetto della fotografia, ultima sede fatta costruire dal figlio Francesco su un’area acquistata dallo scultore Valenti. Espose le sue opere in tutta Europa, da Dublino a Vienna, da Parigi a Torino, allora capitale del Regno d’Italia, ricevendo premi e medaglie.

La perfetta conoscenza del francese gli permise di scambiare esperienze coi primi fotografi itineranti, come Laisné e Chauffourier, che dalla Francia vennero e spesso si fermarono in Sicilia. Nel 1859 conobbe Eugène Sevaistre, l’autore delle stereoscopie realizzate a Palermo fra fine maggio e i primi di giugno del 1860, quando la Sicilia insorse contro i Borboni e acclamò Giuseppe Garibaldi che con i Mille aveva raggiunto la Palermo.

Nel 1860, accreditato presso il comando rivoluzionario dal cognato Salvatore Pagano, patriota dei moti del ’48, nel si recò a Palazzo Reale e ritrasse Garibaldi sia nel suo alloggio su Porta Nuova, come documenta la foto, autografata l’anno successivo, che nel suo ancora rudimentale studio in via Montesanto. Nel 1880 il re Umberto gli conferì il brevetto reale autorizzandolo a innalzare lo stemma reale sull’insegna dello Studio e, soddisfatto delle foto eseguite, gli donò un prezioso fermacravatte in smalto azzurro e oro con una U in brillanti e lo nominò Cavaliere del Regno per meriti artistici. Fotografò il Kaiser Guglielmo II di Germania, Donna Franca Florio, il re Edoardo VII e la regina Alessandra di Danimarca, strinse rapporti con i più importanti fotografi d’Europa, divenne amico dei fratelli Lumière a Parigi.

Fu nominato Commendatore dell’Ordine londinese della Minerva, Cavaliere dell’Ordine dell’Iftikar dal Bey di Tunisi nel 1881 e Giurì d’onore all’Esposizione Nazionale del 1891 a Palermo. Nel 1897 diventò Socio effettivo della neonata Società Fotografica Italiana. Nel 1907 ricevette l’ambita visita di Auguste Lumière che gli portò alcune lastre sensibilizzate per il colore con il celebre processo Autochrome. Il figlio Francesco, al quale aveva ceduto il suo posto nell’azienda, sorretto dall’esperienza di Lumière, le impressionò con le immagini dei genitori. Dopo il suicidio del figlio Francesco, suo insostituibile collaboratore, nel 1910 e la scomparsa dell’amatissima moglie Rosina nel 1911, si spense il 14 agosto 1914 passando il testimone al figlio Giovanni e al nipote Giuseppe jr.

Racconti di famiglia tramandati di generazione in generazione fino ai giorni nostri, ricostruite sulla base di documenti, diari, appunti, testimonianze…

Scopri tutte le storie di famiglia

Tutte le immagini delle seguenti gallerie tematiche fanno parte della Collezione Incorpora…

Personaggi

Personaggi storici nelle fotografie Incorpora

Ritratti

I soggetti del ritrattista Giuseppe Incorpora

Scene di vita quotidiana

Vita quotidiana nell’Ottocento

Vedute

Monumenti e panorami della Sicilia dell’Ottocento

Risponderemo a tutte le tue domande o richieste…

Mettiti in contatto con noi